mercoledì 21 gennaio 2015

Questione di educazione

Daisy appena arrivata a casa nostra


Sull'educazione noi genitori siamo ferrati.
Non tanto per un senso di responsabilità nei confronti della società e dei nostri figli, quanto perché TUTTI vogliono dirti la loro su come educare i tuoi figli, e allora magari ti viene voglia di difenderti.
E allora ci fai attenzione, ti informi, leggi, sperimenti.
Così, la prossima volta che la sciura di turno se ne esce con la sua perla di saggezza educativa, puoi ribattere a ragion veduta.
Visti i buoni risultati raccolti per ora con questo metodo, l'abbiamo applicato anche al cane: ci siamo informati per varie fonti (veterinarie, libri, siti web che abbiamo valutato attendibili) e stiamo sperimentando.
Sempre con la consapevolezza di quello che Daisy è (ovvero una mezza maremmana con la testa di granito) e cercando di raggiungere risultati realistici.
E che cosa è realistico chiedere a una mezza maremmana socievole e tranquilla, ma intelligente e tosta? Obbedienza base, direi.
Valutando il nostro operato con occhio critico, non mi sembra che stiamo lavorando male.
In casa non ha fatto disastri, finora: coi bisogni tutto OK, non ruba il cibo né chiede mentre mangiamo (si limita ogni tanto a farci presente la sua esistenza, come se potessimo ignorare l'alito di una bestia di 30 kg seduta a fondo tavola), non sale dove non deve, non attacca briga con i gatti (occasionalmente li rincorre, ma senza aggressività), tendenzialmente dove la metti sta (anche a casa altrui o nei locali).
Quando usciamo, ecco le difficoltà. Che sono essenzialmente due:
- se siamo in un ambiente nuovo, tira al guinzaglio come una dannata (invece è una perfetta cagnetta da compagnia quando siamo in ambiente conosciuto)
- quando è libera, il richiamo è tutt'altro che infallibile. Funziona al 70% in condizioni di quiete, ma con una distrazione importante (automobile, gente a cavallo, ciclisti, altri cani, persone semplici) fallisce quasi di sicuro.
Il nostro problema più grosso è che la ragazza non è corruttibile né con il cibo (non è golosa, prende il primo bocconcino ma poi si disinteressa) né col gioco (delle palline e simili non gliene frega niente, né da sola né in compagnia). Quindi fatichiamo a trovare una leva infallibile.
Poi mettiamoci il fatto che stiamo iniziando l'adolescenza canina e il gioco è fatto.
Interpellate, le veterinarie mi hanno promesso di darmi il riferimento di una persona di fiducia, un educatore che ci aiuti a ovviare a questi intoppi. Anche loro faticano a trovare LA leva per un cane così "cane" (loro definizione) come il mio, ma ritengono che, una volta trovata la soluzione, sarà quella definitiva per entrambi i problemi.
Nell'attesa del loro messaggio, idee? Esperienze? Aiuto!

Daisy oggi

6 commenti:

  1. Nell'attesa: pattini a rotelle, zuiunnnnnnn

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  2. Pensa a quando si tingera' le ciocche di pelo fucsia o si infilzera' con un piercing :-) adolescenza canina

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  3. premetto che il nostro cane pesa 15 kg (e la precedente pure, sigh! io amo i cani grandi ma mi hanno sempre trovata dei medio-piccoli) ti dico come mi sono regolata io. la mia necessita' era che sapesse seguirmi senza guinzaglio, anche per strada (sul marciapiede e piccoli attraversamenti), che rispondesse sempre al richiamo in tempi logici e che, insomma, capisse che io sono in giro con 3 bambini, di cui una neonata e un cane, lui. anche che non tirasse al guinzaglio nelle rare occasioni in cui lo uso. ci sono riuscita con tanta pazienza portandolo giornalmente, per almeno mezz'ora, in luoghi nuovi, libero. non inseguendolo mai, non urlando il suo nome allo sfinimento, cercando di essere ferma e facendo in modo che fosse lui a cercare me. un trucco semplice e' non lasciarla mai passare per primo da una porta, se lo fa la strattoni indietro e passi tu, e' un forte segnale di gerarchia, pare.fa molto, credo, che io mi intenerisca molto poco con i canidi, per quanto ami il nostro toby rimango fondamentalmente gattara!
    anna

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    1. Grazie dei consigli!
      Noi da sempre stiamo attenti ai segnali di dominanza, sia nei nostri confronti sia nei suoi. Passiamo sempre per primi dalla porta, le diamo da mangiare dopo il nostro pasto (e spesso faccio in modo che glielo diano i bambini, Amelia ha qualche problema gerarchico con la Daisy), cerchiamo di essere capobranco senza essere autoritari.
      Ma, come mi spiegava un'amica, spesso il pastore ha comportamenti di "disobbedienza" che però sono dovuti alla sua natura e a quelli che considera suoi doveri, tipo esplorare il territorio per essere sicuro che non ci siano pericoli, essere sempre davanti al gregge, tenere sempre il gregge unito.
      Va capito, ma non è cosa facile né immediata.
      Come coi figli, insomma ;-)

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  4. ecco, si, anche toby in un posto nuovo e aperto ha la necessita' fisica e istintiva di fare due-tre giri di ricognizione, correndo. visto che lo fa per proteggere i bambini e che per me e' importante e bello che si senta responsabile della loro sicurezza, glielo lascio fare ma poi quando lo chiamo, pretendo che venga. ovviamente questa obbedienza l'abbiamo ottenuta, su base stabile, dopo l'anno e mezzo, per cui, lo ripeto, ci vuole pazienza. coi figli, poi, secondo me ce ne vuole meno, io di cani non ne posso piu', puzzano pure!
    anna

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