mercoledì 9 marzo 2011

Come voglio essere

Ieri abbiamo saputo che una parente di Luca è morta alla bella età di 96 anni. Roba che, se arrivassi a un'età simile in buone condizioni, lascerei detto di fare una festa, altro che funerale.
Mi dispiace, ma non riesco ad essere triste per una persona che è vissuta 96 anni. Non sono così cinica da dire "finalmente", ma mi stringo nelle spalle e dico "vabbe', la sua vita ha avuto il tempo di farsela" (senza contare il sospirino di invidia, perché noi che lavoreremo fino a 65-70-75 anni col cavolo che arriveremo oltre ai 90).
Spesso mi dicono che non sono comprensiva nei confronti degli anziani. Può essere. Io penso di esserlo fin troppo, ovvero di comprendere perfettamente che tanti anziani si comportano in maniere sbagliate perché sanno di essere scusati, tipo "sai, poverino/a, ha un'età".
A questo punto, aspetto ansiosamente il momento in cui passerò da "che stronza" a "sai, poverina, ha un'età". Il fatto è che probabilmente non ci arriverò mai, perché educherò i miei figli (e, spero, i miei nipoti) a rispettare le persone, non la loro età.
Ed, io, che da giovane non sono mai stata uno zuccherino, di certo non diventerò una dolce e saggia nonnina. Anzi, se è vero che somiglio a mia nonna Agnese, spero che i miei figli e nipoti abbiano la forza di contenere il mio potenziale distruttivo.
Però, a differenza di mia nonna Agnese, mi piacerebbe lasciare qualcosa di più che qualche aneddoto sulla mia vita. Dopotutto, di lei so abbastanza poco: so che cosa le è successo, non quello che pensava. So che aveva un padre violento, ma non so se gli voleva bene o se aveva paura di somigliargli. So che da vedova ha avuto una vita dura, ma non so che cosa avrebbe pensato delle nostre lotte per conciliare famiglia e lavoro. È morta troppo presto perché glielo potessi chiedere.
Io vorrei essere forte e speciale come lei, ma più aperta e comunicativa. Vorrei tenermi al passo con le nuove tecnologie, ma non solo in cucina come faceva lei. Vorrei che i miei cari mi trovassero dei difetti, ma vorrei anche riuscire ad accettare le loro critiche e migliorare. Vorrei essere come lei nell'andare al sodo delle situazioni, ma senza dimenticare che anche la forma ha il suo peso. Vorrei che i miei cari sentissero il mio amore non tanto nelle opere (ché comunque 3 armadi di tovaglie sono un po' eccessivi) quanto nel calore dei miei sentimenti (e parlo di sentimenti, non di bieca manipolazione dei sensi di colpa). Vorrei avere la sua passione, ma senza la sua avventatezza (e però mi fa molta tenerezza l'idea che mia nonna fosse ancora avventata a 80 anni). Vorrei che nessuno dei miei cari si sentisse in dovere di giustificarsi per una mia mancanza ("sai, mia nonna devi capirla, ha un'età...").

9 commenti:

  1. Lanterna, questo é davvero una bella domanda - come vorrei essere.Io penso abbastanza spesso "come vorrei essere" - se vedo una donna anziana che si comporta in una certa maniera, penso: Faró di tutto per non diventare mai cosí! e viceversa, se una mi piace la prendo come modello - per esempio mi sta abbastanza simpatico il modello "Miss Marple" ;). Poi si sa, anche le condizioni in cui vivremo piú avanti avranno il loro impatto. "Noi" saremo probabilmente "diversamente anziane" di come lo sono (state) le nostre nonne e bisnonne. Vedo giá la generazione dei miei suoceri che ora é in pensione: si godono i nipotini, vanno in vacanza dove li pare, hanno una bella macchina, vanno a mangiare fuori quando li pare ecc., e poi ti dicono: Abbiamo lavorato una vita, ora é giusto che ce la godiamo.- Lo dicono, e questo mi dá fastidio, come se oggi fosse tutto piú facile e come se noi ci lamentassimo per niente quando ci arrabbiamo dell'aumento della benzina, delle tasse, dei 6 mesi che dobbiamo aspettare per una visita specialistica all'ospedale, quando diciamo che non é facile arrivare alla fine del mese e quando ci chiediamo che futuro lavorativo ci potrá essere per i nostri figli.
    Sono sicura che mio marito non potrá, come ha potuto mio suocero, a 58 anni starsene a casa, occuparsi dell'allevamento di conigli e curare l'orto e fare tutto quello che gli piace. Mi sa che per noi non sará cosí... e poi le "nostre" pensioni non saranno sostanziose come la loro se é vero quello che gli esperti di pensioni ci raccontano.
    Ogni tanto me la prendo un po' quando osservo che la politica ci gioca abbastanza bene con i voti degli anziani. Un esempio: nella nostra provincia gli anziani possono usare da qualche anno (sistema introdotto poco prima delle ultime elezioni provinciali) tutti i mezzi pubblici gratis. Chi fa il pendolare per questioni di lavoro (come mio marito e come la maggiorparte dei dipendenti perché il lavoro é nelle cittá non nei paesini) non solo é in viaggio 2 ore al giorno "perché deve" ma se lo paga senza sconti (e ovviamente hanno appena alzato i prezzi degli abbonamenti perché se no il sistema con anziani-gratis non regge piú). È stato osservato che da quando i nostri anziani usano, con questo sistema, molto di piú i mezzi pubblici (perché devono solo salire e scendere, niente obliterazione di biglietti o altri atti complicati), gli autobus sono molto piú pieni perché loro girano molto di piú - e questo significa che noi che paghiamo il biglietto dobbiamo spesso starcene in piedi o addiritura l'autobus non si ferma perché é giá troppo pieno... È quasi da ridere questa cosa, no?
    Okay, non sará il prezzo dell'abbonamento dei trasporto pubblici a fare la differenza, ma é lo stile che non mi piace: "poverini gli anziani" mentre le famiglie e i giovani devono vedere come arrangiarsi. Casomai la cosa dovrebbe funzionare a seconda del reddito e non dell'etá!
    Sí, qualche sospiro d'invidia lo faccio anch'io, non lo nego. Anche perché sono sicura che "quando toccherá a me" sará di nuovo tutto cambiato (non in senso positivo).

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  2. @sybille: vedila così: avrete gli autobus pieni, ma almeno per strada non trovi i terribili "uomini col cappello" (si dice anche da voi?). Viste le mie esperienze, l'autobus gratis per gli anziani mi sembra quasi come l'etilometro fuori dalle discoteche: previene incidenti ;-)

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  3. Da noi sono così definiti quegli umarells anziani che guidano a 50 all'ora su qualsiasi strada (quindi troppo piano in autostrada e troppo forte nel centro dei paesi) con il cappello in testa, tipicamente stile borsalino ma rigorosamente tarocco. Di solito guidano una vecchia panda o similare. Possono avere accanto la moglie cotonata, nel qual caso sono ancora più pericolosi perché la moglie li distrae.

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  4. Bestiali i guidatori con cappello... anche da noi. Bestiali anche i "poveri" vecchietti. Io non sopporto la scusa dell'età. Purtroppo invecchiando ci si trasforma...
    La domanda che ti poni è una bella matassa da sbrogliare: come voglio essere. Forse io direi come vorrei essere dando più spazio alla sfera delle possibilità e dell'inderminatezza.
    Forse non ho ancora raggiunto un grado di consapevolezza tale da avere certezze su come sarò o meglio su cosa farò per diventarlo.

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  5. @nora: ovviamente non penso che quello che scrivo qui e ora sarà quello che scriverò tra 10 anni (hai presente i vari "come volevamo essere a 30 anni", scritti quando ne avevamo 15 o 20? Ecco, son tutta diversa ma sono contenta). Però spero di non toccare gli abissi di egoismo e grettezza di certi anziani. Spero di ricordarmi sempre che il mondo necessariamente cambia. Spero soprattutto che i miei cari abbiano la forza di non farsi condizionare da me e di non usare il senso di colpa per tenerli legati a me.

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  6. Io vorrei essere un mix di mia nonna che da tanti anni non c'è più - una bonacciona piena di attenzioni e amore per i nipotini - e il mio defunto suocero - un uomo in giacca e cravatta anche in casa di riposo, stronzissimo con chi se lo meritava, e pieno di consigli saggi per chi amava.
    I vecchi questo devono fare: amare, consigliare, aiutare a trovare delle risposte, anche senza domande. Se ci riescono quando muoiono poi vengono ricordati con affetto e stima e vivono del loro esempio. Altrimenti sono dei vecchi rincoglioniti di cui nessuno sente la mancanza. Scusa se mi sono espressa in punta di fioretto :-)

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  7. Io gli anziani, per educazione li ho rispettati per gran parte della mia vita. Da qualche anno a questa parte non li sopporto.
    sono furbetti e proprio approfittando si della loro età, fanno gli innocentini, per poi fregarti. Un esempio su tutti "Mi scusi signorina, chiedo solo un'informazione...."
    Non è vero è la loro tecnica per saltare la fila. Perchè gli anziani hanno sempre fretta? Io non lo so. L'unica risposta che mi sono data è che hanno paura di morire da lì a 10 minuti. Mah. Quando muore un anziano, mi dico "Bene! Una pensione in meno da pagare"

    Milly

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